domenica 29 novembre 2020

Alda Merini: A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti...

Giuseppe Primoli

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile
della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

Le Osterie, di Alda Merini, in "Il suono dell'Ombra"

Anaïs Nin: Finché rifiuteremo di organizzare il disordine che è dentro di noi, non riusciremo mai a capire obiettivamente ciò che succede al di fuori...

Montserrat Gudiol
Finché rifiuteremo di organizzare il disordine che è dentro di noi, non riusciremo mai a capire obiettivamente ciò che succede al di fuori. Non saremo mai in grado di metterci in relazione col mondo esterno, di prendere posizione, di giudicare storicamente, e di conseguenza non saremo capaci di agire. 

Da:” Mistica del sesso (LO SCRITTORE E I SIMBOLI - Realismo e realtà (1946). )”, di Anaïs Nin

sabato 21 novembre 2020

Norberto Bobbio: Meglio una libertà sempre in pericolo ma espansiva che una libertà protetta e in quanto protetta incapace di evolversi...

Dal web
Solo una libertà in pericolo è capace di rinnovarsi. Una libertà incapace di rinnovarsi si trasforma presto o tardi in una nuova schiavitù.

In: “Elogio della Mitezza”, di Norberto Bobbio

 

Kahlil Gibran: La vera ricchezza di una nazione non è nel suo oro e argento...

Dal Web
La vera ricchezza di una nazione non è nel suo oro e argento, ma nel sapere, nella saggezza e nella rettitudine dei suoi figli.

Da: ” La Voce del Maestro - II. LE PAROLE DEL MAESTRO - 8. Saggezza - “ , di Kahlil Gibran

domenica 15 novembre 2020

Lev Tolstoj: Il potere non risiede nelle forme di vita sociale, ma nella coscienza delle persone...

Foto di Andy Gotts
Il potere non risiede nelle forme di vita sociale, ma nella coscienza delle persone. E la coscienza della gente è lacerata dalla più grave contraddizione, divisa in due parti contrarie.

Da: “Il risveglio interiore (La legge della violenza e la legge dell’amore – XIII -) “, di Lev Tolstoj

sabato 14 novembre 2020

Kahlil Gibran: Ma nel cuore di ogni inverno c’è il fremito di una primavera, e dietro il velo di ogni notte c’è il sorriso di un’alba.

Camille Pissarro
Ma nel cuore di ogni inverno c’è il fremito di una primavera, e dietro il velo di ogni notte c’è il sorriso di un’alba. Ora la mia disperazione si è tramutata in speranza.

Da: ”Un autoritratto - A May Ziadeh - 1 novembre 1920-“ , di Kahlil Gibran
Camille Pissarro
Per più informazioni leggi qui: https://www.tuttartpitturasculturapoesiamusica.com/2012/12/Camille-Pissarro.html?m=1© Tutt'Art@ | Pittura * Scultura * Poesia * Musica |
Camille Pissarro
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Maria Zambrano: E, così tocca sorprendere se stessi in preda allo stupore davanti all'evidenza del segno naturale...

Dal Web
E, così tocca sorprendere se stessi in preda allo stupore davanti all'evidenza del segno naturale: la figura impressa nelle ali di una farfalla, nella foglia di una pianta, nel guscio di un insetto e persino nella pelle di quel qualcosa che si trascina fra tutti gli esseri viventi, giacché qui tutto il vivente in qualche modo si trascina o viene trascinato dalla vita.[...]
Guardati soltanto nell'ottica di tale sentire, questi segni ci consegnano, o piuttosto ci riconsegnano, a una pace singolare, a una calma che proviene dall'aver fatto pace in quell’ istante con l'universo, e che ci restituisce alla nostra primaria condizione di abitanti di un universo in atto di offrirci la sua presenza timidamente, adesso, come un ricordo di qualcosa ormai trascorso; il luogo nel quale si visse senza pretese di possesso.

Da: “Chiari del bosco (Pag.103)” di Maria Zambrano

venerdì 6 novembre 2020

Hermann Hesse: Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità...

Ansel Adams
Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita.
Così parla un albero: in me è celato un seme, una scintilla, un pensiero, io sono vita della vita eterna. Unico è l'esperimento che la madre perenne ha tentato con me, unica la mia forma e la venatura della mia pelle, unico il più piccolo gioco di foglie delle mie fronde e la più piccola cicatrice della mia corteccia. II mio compito è quello di dar forma e rivelare l'eterno nella sua marcata unicità.
Così parla un albero: la mia forza è la fede. Io non so nulla dei miei padri, non so nulla delle migliaia di figli che ogni anno nascono da me. Vivo il segreto del mio seme fino alla fine, non ho altra preoccupazione. Io ho fede che Dio è in me. Ho fede che il mio compito è sacro. Di questa fede io vivo. 

Da “Il Canto degli alberi” di Hermann Hesse

mercoledì 4 novembre 2020

Dino Buzzati: Gli unti, gli unti! Giovanna, ma se prima non credevi nemmeno alla peste e dicevi che la peste erano balle...

Il Giardino Delle Delizie (Dettaglio)Hieronymus Bosch

CRODA Gli unti, gli unti! Giovanna, ma se prima non credevi nemmeno alla peste e dicevi che la peste erano balle e adesso credi anche agli unti degli untori: ma ragiona un po' con la tua testa, chi vuoi che si diverta a seminar la peste? Che cosa ci ricaverebbe? Possibile che una donna come te creda a queste balordaggini?


GIOVANNA Credevo che la peste erano balle, sì, credevo che fosse una invenzione dei signori, ma era febbraio, adesso siamo in giugno, ne sono successe delle cose, Domineddio, ne sono successe e se noi siamo ancora qui è un miracolo e adesso è morta la mamma della Martina e io non so il motivo ma so che la peste è stata messa in giro apposta, lo sanno tutti, lo dicono tutti, mi meraviglio di lei, signor Croda.

In: “La colonna infame (Testo teatrale)”, di Dino Buzzati

Dino Buzzati: La notte scrive nel cuore degli uomini...

Rembrandt, la cena in Emmaus (1628)
La notte parla, caro il mio Enrico, a quelli che la stanno a sentire. La notte sa molte cose che poi il giorno dimentica perché preferisce dimenticare. La notte scrive nel cuore degli uomini...

In: “La colonna infame (Testo teatrale)”, di Dino Buzzati




domenica 1 novembre 2020

Marcel Proust: Les bois sont déjà noirs, le ciel est encor bleu ...

Vincent  Van Gogh - Una ragazza in un bosco -

Les bois sont déjà noirs, le ciel est encor bleu ...

«Sono già neri i boschi, azzurro ancora è il cielo.»

Verso del poema di Paul Desjardins Celui qu'on oublie, in: "Alla ricerca del tempo perduto (Volume primo, Dalla parte di Swann, Pag. 211)", di Marcel Proust