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Ettore Tito |
La gioia non si accompagna a corporee modalità espressive che non siano quelle del sorriso e del pianto: è una emozione (quasi) incorporea e metafisica; mentre la felicità, e la infelicità, sono emozioni incarnate nella storia della nostra vita, e abitualmente si associano ai linguaggi espressivi del corpo: del corpo vivente. La gioia si nasconde, acquatica e invisibile, nella nostra anima; e la felicità ha in sé le stigmate della terrestrità: come la infelicità.
In: “Attesa di Dio”, di Simone Weil
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