René Magritte |
Per molti secoli, in Italia, queste culture sono state distinguibili anche se storicamente unificate. Oggi - quasi di colpo, in una specie di Avvento distinzione e unificazione storica hanno ceduo il posto a una omologazione che realizza quasi miracolosamente il sogno interclassista del vecchio Potere. […]
L'identikit di questo volto ancora bianco del nuovo Potere attribuisce vagamente ad esso dei tratti «moderni», dovuti alla tolleranza e a una ideologia edonistica perfettamente autosufficiente: ma anche dei tratti feroci e sostanzialmente repressivi: la tolleranza è infatti falsa, perché in realtà nessun uomo ha mai dovuto essere tanto normale e conformista come il consumatore; e quanto all'edonismo, esso nasconde evidentemente una decisione a preordinare tutto con una spietatezza che la storia non ha mai conosciuto.[…]
Perché il vecchio fascismo, sia pure attraverso la degenerazione retorica, distingueva: mentre il nuovo fascismo - che è tutt'altra cosa - non distingue più: non è umanisticamente retorico, è americanamente pragmatico. Il suo fine è la riorganizzazione e l'omologazione brutalmente totalitaria del mondo.
In: “Scritti corsari (Corriere della 24 giugno 1974 «Il Potere senza volto»)", di Pier Paolo Pasolini
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