Michelangelo Buonarroti |
Il Dio che nasce non è la divinità che una teologia erudita elabora nella sostanza di esperienze religiose millenarie. E un Dio personale e impersonale, immediato e distante, immanente e trascendente;' indistinto come il vento tra i rami. E una presenza oscura e luminosa, terribile e favorevole, amichevole e ostile; satanica penombra in cui matura una spiga divina.
Una luminosità estranea impregna l'intima sostanza delle cose. Le pietre sacre segnalano la carne sensuale del mondo.
Da: "Alle origini del mondo (Pag. 63)", di Nicolás Gómez Dávila
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