giovedì 27 febbraio 2025

Piero Calamandrei: Le Costituzioni vivono fino a che le alimenta dal didentro la forza politica...

Dal web
Le Costituzioni vivono fino a che le alimenta dal didentro la forza politica: se in qualche parte ristagna questa circolazione vitale, gli istituti costituzionali rimangono formule inerti, come avviene nei tessuti del cuore umano, dove, se il sangue cessa di affluire, si produce quella mortale inerzia che i patologi chiamano infarto.

Da:”Lo stato siamo noi - Chiarelettere editore srl - edizione digitale 2011 - ”, di Piero Calamandrei

martedì 25 febbraio 2025

Arthur Schopenhauer: … succede che più d’un individuo per tutta la sua vita si porti appresso frottole, idee assurde, stravaganze...

Da La Repubblica on line
… succede che più d’un individuo per tutta la sua vita si porti appresso frottole, idee assurde, stravaganze, idee immaginarie e pregiudizi che arrivano fino a essere idee fisse. Egli, infatti, non ha mai cercato di ricavare da sé solidi concetti dalle intuizioni e dalle esperienze, avendo ricevuto tutto bello e pronto: appunto questo fatto rende un numero infinito di individui così superficiali e insulsi.

In: “Parerga e Paralipomena – Capitolo Ventottesimo, Dell'educazione - pag. 852 - Traduzioni di Mazzino Montinari (CAPP. I-XIV) e di Eva Amendola Kuhn (CAPP. XV-XXXI) – Adelphi edizioni – novembre 2007 –“ di Arthur Schopenhauer

lunedì 24 febbraio 2025

Søren Kierkegaard: L'arte di signoreggiare il piacere...

Caravaggio
L'arte di signoreggiare il piacere non sta tanto nel distruggerlo o nel rinunziarvi completamente, quanto nel determinare il momento. Prendi qualsiasi piacere tu voglia; il suo segreto, il suo potere sta nel fatto che esso è nel momento assoluto.

Da: “Aut -Aut – Traduzione di K.M. Guldbrandsen e Remo Cantoni - edizione 2016 - Mondadori Libri S.p.A. ”, di Søren Kierkegaard

domenica 23 febbraio 2025

Emily Dickinson: Cuore è la capitale della mente...

Jean-Francois de Troy
Cuore è la capitale della mente –
Mente è uno stato a sé –
Il cuore e la mente insieme fanno
un solo continente –

Uno – è la popolazione –
numerosa abbastanza –
Questa nazione estatica
cercala – è te.

In: “Poesie – 1354 - Traduzione e cura di Silvia Bre - Giulio Einaudi editore – edizione 2023 – di Emily Dickinson

Johann Wolfgang Goethe: I ruscelli e i torrenti si disvolgono sotto il soave, vitale sguardo della primavera...

Giovanni Segantini
I ruscelli e i torrenti si disvolgono sotto il soave, vitale sguardo della primavera. La valle ride del colore della speranza; e il vecchio e debole inverno si va ritraendo sull’ispide cime dei monti. Di lassù ci manda ancora, nella sua fuga, qualche spruzzaglia di gelo sui teneri germogli dei prati. Ma il sole non comporta più alcuno squallore, e tutto vuoi avvivare e abbellire: da per tutto la terra si apparecchia ad aprire il fecondo suo seno. La costiera non è ancor rivestita di fiori, ma in lor vece è quell’adorna varietà di persona.

Da: “Faust - Parte I – Dinanzi la porta della città - Parla Faust - traduzione di G. Scalvini -I classici popolari - Edizioni Bietti; edizione 1960 ”, di Johann Wolfgang Goethe

venerdì 21 febbraio 2025

Antonio Gramsci: La tendenza a diminuire l’avversario...

Dal web

La tendenza a diminuire l’avversario. Mi pare che tale tendenza di per se stessa sia un documento della inferiorità di chi ne è posseduto. Si cerca infatti di diminuire l’avversario per poter credere di esserne vittoriosi; quindi in tale tendenza è anche istintivamente un giudizio sulla propria incapacità e debolezza [...]

Non si riflette poi che se l’avversario ti domina e tu lo diminuisci, riconosci di essere dominato da uno che consideri inferiore? Ma come è riuscito a dominarti? Come mai ti ha vinto ed è stato superiore a te proprio in quell’attimo decisivo che doveva dare la misura della tua superiorità e della sua inferiorità? 

In: “Quaderni dal carcere - Q8 §158 Argomenti di coltura. - Edizione digitale 2014 - Youcanprint Self-Publishing - ”, di Antonio Gramsci

 

 

martedì 18 febbraio 2025

Mariangela Gualtieri: Il selvatico giace...

Monte Pizzocco
Il selvatico giace
tiene il suo scrigno significante –
Pone sotto il cielo la sua legge
d’una vitalità grande e procede
in quel suo lentissimo innestare
nella terra il cielo sovrabbondante.

In: “ Ruvido umano - Giulio Einaudi editore – edizione 2024 -“, di Mariangela Gualtieri

domenica 16 febbraio 2025

Lev Tolstoj: sentendo che dovunque guardasse, avrebbe sempre visto la scollatura.

Gustave Jean Jacquet
«Insegnante anche voi?» domandò Lèvin, cercando di non guardare la scollatura, ma sentendo che dovunque guardasse, avrebbe sempre visto la scollatura.

In: “ Anna Karenina - Traduzione di Pietro Zveteremich - Garzanti Editore s.p.a. – edizione 1981 –“, di Lev Tolstoj

Günther Anders: Non c è bisogno della strategia di massa nello stile di Hitler: se si vuole ridurre l’uomo a uno zero...

Dal Web
Non c è bisogno della strategia di massa nello stile di Hitler: se si vuole ridurre l’uomo a uno zero (perfino a essere orgoglioso di essere uno zero) non occorre più affogarlo in maree di massa, non occorre più cementarlo in una costruzione massiccia fatta di masse. Non c’è modo migliore di togliere all’uomo la sua personalità, la sua forza di uomo, di quello che preserva apparentemente la libertà della personalità e il diritto all’individualità. Se il processo del conditioning ha luogo per ognuno separatamente, nella casa del singolo, in solitudine, nei milioni di solitudini, tanto migliore ne sarà la riuscita.

In: “ L’UOMO È ANTIQUATO - Volume I, Considerazioni sull’anima nell’epoca della seconda rivoluzione industriale - 1. Il mondo fornito a domicilio - Traduzione di Laura Dallapiccola - Bollati Boringhieri – Edizione 2017 –“, di Günther Anders

Umberto Galimberti: Ma il nazismo ha significato proprio questo: la riduzione dell’uomo a cosa...

Rodney Smith
Ma il nazismo ha significato proprio questo: la riduzione dell’uomo a cosa, per cui è possibile dire che l’elemento tragico del nazismo non risiede tanto nella sua ferocia e nella sua crudeltà, che la storia su scale diverse ha sempre registrato, ma nell’oggettivazione dell’uomo, nella sua riduzione allo statuto della cosa. Questa è la colpa metafisica. Una colpa da cui non è possibile riscattarsi, perché ciò che il nazismo ha inaugurato, l’oggettivazione dell’uomo, è la forma che l’umanità va via via assumendo sotto il regime della tecnica, che proprio nell’organizzazione nazista ha trovato il suo primo abbozzo.

Da: “La casa di psiche – Parte sesta La pratica filosofica - 25. Il problema della colpa. Un saggio di pratica filosofica - pag. 416 - Feltrinelli - Aprile 2017 -", di Umberto Galimberti