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Giorgio De Chirico |
Solo dal cuore, dall’infinito arcipelago delle emozioni troppo spesso considerate subalterne agli astratti cieli della ragione calcolante, rinascono le voci della nostra anima, con il loro timbro udibile o inudibile, e il silenzio colmo di parole inespresse. Accogliere e interpretare il linguaggio del silenzio significa accogliere e interpretare il linguaggio dei volti che nascondono in sé cascate inesauribili di gioia e di dolore, di nostalgia e di disperazione, delle quali è necessario cercare di decifrare i significati oscuri, e talora desertificati dal senso.
In: “L’indicibile tenerezza. In cammino con Simone Weil”, di Eugenio Borgna
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