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Alphonse Osbert |
Nello spazio ampio della mia anima non vi sono leggi. Io non voglio la legalità, non riesco ad apprezzarla, perché so di essere un brigante. Infatti non dovrei essere qui, seduto nel mio studio, ma dovrei andare a briglia sciolta nel cuore della notte, dovrei galoppare senza meta e gareggiare con il vento su un cavallo del Karabach. Non mi turba nessun ostacolo costruito da mani di uomo: lo brucio, lo spacco, diventando di nuovo libero, lasciandomi portare dal soffio del vento. Così farò qui sulla terra. Non desidero impadronirmi dell'Azzurro-celeste, ma lo voglio attuare in me. E desidero non dimenticare mai che esso, regno di pace eterna, regno sereno senza tempeste, che è sopra di me, è riversato in me come un olio santo. Perciò devoto all'Azzurro, e solo ad esso".
Di Pavel Aleksandrovič Florenskij
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