|
Ben Goossens |
L’intelligenza non si dà in una forma unica, ma in una moltitudine di forme, la maggior parte delle quali trova nelle nostre scuole, nei centri di diagnosi psicologica e nel giudizio della gente la sua mortificazione.[...]
Così si stroncano inclinazioni sull’altare della genericità, che non è il nozionismo contro cui si sono fatte in anni passati stupide battaglie, ma la supposizione che l’intelligenza sia una dimensione versatile e versata per qualsiasi contenuto.
Non è così! Così come non è da privilegiare, come fa la nostra scuola, l’intelligenza convergente, che è quella forma di pensiero che non si lascia influenzare dagli spunti dell’immaginazione, ma tende all’univocità della risposta a cui tutte le problematiche vengono ricondotte. Più interessante, anche se meno apprezzata a scuola, è l’intelligenza divergente tipica dei creativi, capaci di soluzioni molteplici e originali, perché, invece di accontentarsi della soluzione dei problemi, tendono a riorganizzare gli elementi, fino a ribaltare i termini del problema per dar vita a nuove ideazioni.
Tratto da: “ I miti del nostro tempo” di Umberto Galimberti