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Ogni sforzo dell'asino per afferrare la carota ha per effetto di far avanzare tutto il carretto ed anche la carota che rimane sempre alla stessa distanza dall'asino. Così noi corriamo dietro un possibile che la nostra corsa stessa fa apparire, che non è nient'altro che la nostra corsa e che si definisce con ciò come irraggiungibile. Corriamo verso di noi, e per questo siamo l'essere che non può mai raggiungersi.
Da: “L'essere e il nulla (Parte II: l'essere-per-sé - III. La trascendenza - 3. Qualità e quantità, potenzialità, uso)”, di Jean-Paul Sartre
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