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Vecchio con la barba, Rembrandt (1630) |
Sento che questa inesauribile fantasia alla fine si consuma, logorata dalla perenne tensione, poiché da ultimo maturi e sopravvivi ai tuoi ideali di un tempo: questi si volatilizzano nella polvere tra le macerie; e se non hai un’altra vita, sei costretto a costruirtene una da questi frantumi. Ma l’anima frattanto chiede e vuole altro. Allora il sognatore fruga invano tra i suoi vecchi sogni, come nella cenere, cercando in quella polvere almeno una scintilla da ravvivare, per riscaldare, con rinnovata fiamma, il cuore raggelato e far rinascere in esso quanto gli era caro un tempo; ciò che commuoveva la sua anima, faceva ribollire il suo sangue e lo faceva piangere, ciò che lo ingannava così splendidamente!
In: “Le notti bianche - Seconda notte - Traduzione e note: Caterina Garzonio - Giunti Editore – 2018 - ” , di Fëdor Dostoevskij,
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