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Helene Schjerfbeck |
Quando mi trovo convinto della falsità d’una mia opinione dal ragionamento altrui, non mi rendo conto soltanto di ciò che quegli mi ha detto di nuovo, e di quell’ignoranza particolare (che sarebbe un misero acquisto), ma mi rendo conto in generale della mia debolezza e del tradimento della mia intelligenza: dal che traggo la correzione di tutto l’insieme. In tutti gli altri miei errori faccio lo stesso: e ricavo da questa regola una grande utilità per la vita. Non considero la specie e l’individuo come una pietra in cui abbia inciampato. Imparo a temere il mio modo di procedere ovunque, e mi studio di regolarlo.
In: “ Saggi - Libro III - Capitolo XIII, Dell’esperienza - Traduzione di Fausta Garavini - Tascabili Bompiani ottobre 2014”, di Michel de Montaigne
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