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Cicerone bambino che legge di Vincenzo Foppa |
Nel regno della realtà, per quanto possa essere riuscita bella, felice e incantevole, ci moviamo tuttavia sempre e soltanto sotto l’influsso della gravità, che dev’essere vinta senza tregua: invece, nel regno dei pensieri, noi siamo spiriti incorporei, senza peso e senza bisogni. Perciò nessuna felicità sulla terra è pari a quella che uno spirito bello e fecondo trova in se stesso nell’ora felice.
Da: “Parerga e Paralipomena – Tomo 2°– Cap. XXII Pensare da Sé – 267 - pag. 659 - Traduzione di Mazzino Montinari – Adelphi - 2007 “, di Arthur Schopenhauer
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