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Johannes Vermeer |
Chi ha gustato il sapore del dubbio, è destinato a cercare il meraviglioso non al di qua, ma oltre i confini della chiarezza. Chi ha dubitato una volta, deve dubitare più fortemente per non disperare. Se nell’infinito vediamo un numero oppure un segno: questa domanda è l’unica e decisiva pietra di paragone da cui si riconosce la natura di un intelletto. Ma diversa è la posizione che ciascuno deve raggiungere per essere capace della mossa decisiva. Felice è la semplicità che ignora le biforcazioni del dubbio, ma più selvaggia e più virile è la felicità che fiorisce ai margini degli abissi.
In: “Foglie e pietre - Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna – 3 – “Traduzione di Flavio Cuniberto - ADELPHI Edizioni – 1997 –“, di Ernst Jünger
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