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La felicità interiore, come la speranza e come la solitudine, ci porta al di fuori dei confini, delle barriere, della soggettività, immergendoci nelle radure inesauribili della intersoggettività: delle relazioni con gli altri; e nella solitudine, nella solitudine dell’anima, e forse solo qui, ci è possibile intravedere, e magari cogliere, nelle chiare giornate di luce interiore cosa davvero sia quella emozione, abbagliante e crepuscolare, oscura e indicibile, che chiamiamo felicità.
Da “La solitudine dell'Anima – Cap. 3. Alla ricerca della felicità perduta - Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano - Novembre 2013” di Eugenio Borgna
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