Questo solo è che abbisogna: solitudine, grande intima solitudine. Penetrare in se stessi e per ore non incontrare nessuno, – questo si deve poter raggiungere. Essere soli come s’era soli da bambini, quando gli adulti andavano attorno, impigliati in cose che sembravano importanti e grandi, perché i grandi apparivano così affaccendati e nulla si comprendeva del loro agire.[…]
Pensate, caro signore, al mondo che portate in voi, e chiamate questo pensare come volete; sia ricordo della propria infanzia o desiderio del proprio futuro, – solo ponete attenzione a quello che sorge in voi, e levatelo sopra tutto quello che osservate intorno a voi. Il vostro più intimo accadere è degno di tutto il vostro amore, a esso voi dovete in qualche maniera lavorare e non perdere troppo tempo e animo a chiarire la vostra posizione di fronte agli uomini. Chi vi dice del resto che abbiate una posizione?
In: “Lettere ad un giovane poeta Lettere a una giovane signora su Dio”, Di Rainer Maria Rilke
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