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Ivan Ajvezovskij |
Io so che la spiegazione di tutto, così come il principio di tutto, deve celarsi nell'infinito. Ma io voglio comprendere fino a essere condotto a ciò che è inevitabilmente inspiegabile, voglio che tutto ciò che è inspiegabile rimanga tale, non perché le esigenze del mio intelletto non siano giustificate (esse sono giustificate e fuori di esse io non posso comprendere nulla), ma perché vedo i limiti della mia ragione. Io voglio comprendere in modo tale che ogni proposizione inspiegabile mi si presenti come una necessità della ragione stessa e non come un obbligo di credere.
In: "La confessione", di Lev Tolstoj
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