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Antonello Da Messina |
Mi piacerebbe che qualcuno presentasse la propria vita anche nelle sue crepe. Si direbbe che le crepe appartengano a tutti, così ciascuno può prendersi senza cerimonie la propria parte. Non c'è da dolersi per la perdita, inevitabile in un'impresa del genere, di una certa unitarietà immediatamente percepibile, poiché la vera unità di una vita è segreta ed è tanto più efficace la dove involontariamente si cela.
In: “La provincia dell’uomo (pag. 13)”, di Elias Canetti
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