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Kawase Hasui |
Così ognuno fugge se stesso; non certo, comunque, quell’“io”
che, più dispettoso, gli sta avvinto e lo odia in quanto, malato, non conosce
il perché del suo male: l’avesse davanti ai suoi occhi, ciascuno, lasciata ogni
altra cosa, si studierebbe, anzitutto, di capire le leggi della natura, dato
che non si tratta di rendersi conto di un’ora soltanto ma di quella eternità in
cui i mortali dovranno passare…
In:” La natura delle cose (Libro Terzo - 1055 -1060- 1070)”, di Lucrezio
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