domenica 29 marzo 2020

Thomas Moore: I veri misteri dell'anima, quei continui movimenti ritmici che raramente sembrano sincronizzati con i nostri desideri...

Anne Magill
I veri misteri dell'anima, quei continui movimenti ritmici che raramente sembrano sincronizzati con i nostri desideri e i nostri progetti coscienti, non sono facilmente espressi o compresi. La psiche si muove con una logica differente dalla mente ragionante; è quindi logico ritenere che la logica razionale non ci porta al cuore di questi misteri.

In: “Pianeti interiori, l'astrologia psicologica di Marsilio Ficino (Capitolo 5. Una necessaria follia - Pag. 123)”, di Thomas Moore

sabato 28 marzo 2020

Etty Hillesum: E non basta neppure avere ricordi...

Anne Magill
E non basta neppure avere ricordi. Bisogna saperli dimenticare, quando sono molti, e bisogna avere la grande pazienza di attendere che tornino. Perché neppure i ricordi sono ancora esperienze. Solo quando essi diventano in noi sangue, sguardo, gesto, anonimi e indistinguibili da noi, soltanto allora può succedere che la prima parola di un verso, in un’ora rarissima, si alzi ed esca dal loro centro.

In:” Diario 1941-1942 (QUADERNO XI - 20 settembre [1942], domenica sera “, di Etty Hillesum

Antoine de Saint-Exupéry: Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi...

Willy Ronis
Signore, insegnami l’arte dei piccoli passi.
Non ti chiedo né miracoli né visioni
ma solo la forza necessaria per questo giorno!
Rendimi attento e inventivo per scegliere
al momento giusto
le conoscenze ed esperienze
che mi toccano particolarmente.

Rendi più consapevoli le mie scelte
nell’uso del mio tempo.
Donami di capire ciò che è essenziale
e ciò che è soltanto secondario.
Io ti chiedo la forza, l’autocontrollo e la misura:
che non mi lasci, semplicemente,
portare dalla vita
ma organizzi con sapienza
lo svolgimento della giornata.

Aiutami a far fronte,
il meglio possibile,
all’immediato
e a riconoscere l’ora presente
come la più importante.
Dammi di riconoscere
con lucidità
che le difficoltà e i fallimenti
che accompagnano la vita
sono occasione di crescita e maturazione.

Fa’ di me un uomo capace di raggiungere
coloro che hanno perso la speranza.
E dammi non quello che io desidero
ma solo ciò di cui ho davvero bisogno.

Di Antoine de Saint-Exupéry

Gyorgy Lukacs: La tragedia ha una sola dimensione: quella dell'altezza...

Masi Simonetti Il Cristo dell'alluvione del 1966
La tragedia ha una sola dimensione: quella dell'altezza. Essa interviene nel momento in cui le energie misteriose estraggono dall'uomo la sua essenza, lo costringono all'essenzialità; il processo tragico si svolge attraverso un manifestarsi sempre maggiore di questo unico vero essere. Un'esistenza che escluda la casualità è un'esistenza stagnante, sterile, un'infinita distesa piana senza rilievi; la necessità di una esistenza del genere è quella della sicurezza a buon mercato, della chiusura ostinata di fronte a ogni novità, del pavido cullarsi nel seno della razionalità arida.

Da:” L'anima e le forme”,di Gyorgy Lukacs

venerdì 27 marzo 2020

Simone Weil: Lo sradicamento è di gran lunga la più pericolosa malattia delle società umane...

Giuseppe Pellizza da Volpedo
Lo sradicamento è di gran lunga la più pericolosa malattia delle società umane, perché si moltiplica da sola. Le persone realmente sradicate non hanno che due comportamenti possibili: o cadere in un'inerzia dell'anima quasi pari alla morte (come la maggior parte degli schiavi dell'impero romano), o gettarsi in un'attività che tende sempre a sradicare, spesso con metodi violentissimi, coloro che non lo sono ancora o che lo sono solo in parte.

Da: “ La Prima Radice (Parte Seconda - Lo Sradicamento)”, di Simone Weil

giovedì 26 marzo 2020

Elémire Zolla: Una vita del tutto sensata e disciplinata è un'utopia...

La gioventù di Bacco di William Bouguereau
Una vita del tutto sensata e disciplinata è un'utopia: crede di poter ignorare gli archetipi. L'uomo ha bisogno di assiomi per la mente e di estasi per la psiche come ha bisogno di cibo per il corpo: estasi e assiomi possono provenire soltanto dal mondo degli archetipi. Né bastano estasi lievi, brividi modesti: la psiche cerca la pienezza del panico. L'uomo vuole periodicamente smarrirsi nella foresta primigenia degli archetipi. Lo fa quando sogna, ma i sogni non bastano. Deve sparire da sveglio, rapito da un archetipo di pieno giorno.

In: “Archetipi (II GLI ARCHETIPI - 13. CHE COSA FANNO GLI ARCHETIPI ALL'UOMO)”, di Elémire Zolla