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Dal Web |
… il ciclo delle stagioni, legato ai solstizii e agli equinozii, lo sento come carne della mia carne; la rosa è viva e fiorirà certamente, perché il caldo prepara il gelo e sotto la neve palpitano già le prime violette, ...; insomma il tempo mi appare come una cosa corpulenta, da quando lo spazio non esiste piú per me.
Cara Tania, finisco di divagare e ti abbraccio.
In: “Lettere dal carcere (11° luglio 1929)” di Antonio Gramsci
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