 |
Gregory Colbert |
Eppure, ripetendo Pascal, non ho mai saputo perché fossi situato proprio a un certo punto nell'eternità del tempo: altro non ho veduto di fatto se non infiniti che da ogni angolo facevano per inghiottirmi ed enormi spazi in procinto di serrarmisi addosso.
Questo non provochi terrori, ma un'esultazione grandiosa: accettandolo, scancellandoci nell'immensità, ci liberiamo in vita.
In: "lo stupore infantile (L'INFANZIA ASSASSINATA, Pag. 27-28)", di Elémire Zolla
Nessun commento:
Posta un commento