|
Matteo Baroni |
L’uomo della massa è un genere nuovo. Cinquant’anni fa in Europa tutti erano stupidi o intelligenti, buoni o cattivi, ricchi o poveri secondo regole proprie, personali e individuali. Nel frattempo è accaduto qualcosa. A causa della canalizzazione, della profilassi e di altre simili nobili innovazioni gli esseri umani hanno rinunciato alla propria individualità in misura direttamente proporzionale alla loro proliferazione. Simili ad apocalittici mostri di cemento, le città sono cresciute e hanno fagocitato gli esseri umani. Questi ormai non sono più individui, ma solo dati in una statistica.
Da: “Il gabbiano -Pag. 26 - Traduzione di Laura Sgarioto – ADELPHI - 2011 -”, di Sándor Márai
Nessun commento:
Posta un commento