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Masao Yamamoto |
Senti
che alla fine si stanca, si esaurisce in un’eterna tensione, quella
inesauribile fantasia, perché ti fai uomo, perdi i tuoi precedenti
ideali: essi si frantumano in polvere, in pezzi; se non hai un’altra
vita, allora ti tocca costruirla con quei pezzi. Ma nel frattempo
l’anima chiede e vuole qualcos’altro! E il sognatore fruga invano, come
nella cenere, nei suoi vecchi sogni, cercando in quella cenere almeno
una scintilla, per soffiarci sopra, per scaldare al fuoco rinnovato un
cuore ormai freddo e ridestare in esso tutto ciò che prima gli era caro,
che toccava l’anima, che faceva ribollire il sangue, che strappava le
lacrime dagli occhi e ingannava tanto magnificamente!
In: " Dostoevskij, Le notti bianche, La mite e Il sogno di un uomo ridicolo - Le notti bianche - Notte seconda - Traduzione di Luisa De Nardis - Newton Compton editori s.r.l. - Edizione ebook luglio 2011 - ", di Fëdor Michajlovič Dostoevskij