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George Inness |
Ed ecco, ancora, la natura che mi parla in una lingua dimenticata, la natura sconfinata, marina, umida, che si nasconde e si svela, che eternamente muta e si trasforma, una natura in cui acqua e cielo dominano tutto il resto. Spesso mi soffermo sulla riva, con il cappello in mano e il vento tra i capelli, investito da suoni e profumi della giovinezza, sorpreso e come osservato da un Mondo che mi rammenta con insistenza il passato, che mi esamina e mi scruta come un padre scruta il figlio che ritorna dopo lungo peregrinare, senza tuttavia che io concepisca come tradimento la mia lunga lontananza.
Da: "Il Canto degli alberi", di Hermann Hesse
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