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Odilon Redon |
Coricarsi sui monti la notte, alla rugiada, in estasi abbracciare terra e cielo, come un dio dilatarsi, frugare nelle viscere della terra col tarlo del pensiero, sentir nel petto tutto intero il creato, tronfio della sua forza godere non so cosa, dileguarsi nel tutto in estasi amorosa, ormai scomparso il figlio della terra, e poi concludere l'alta intuizione (con un gesto) in un modo che... non posso dire.
Da: “Faust (Parte I – Bosco e grotta – parla Mefistofele)”, di Johann Wolfgang Goethe
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