Tony Luciani |
L’oblio è la lontananza che è tutta raccolta al di fuori del linguaggio, prima del linguaggio. La lontananza che l’oscuro trattiene al di qua della rappresentazione. Eppure è in quella nera prigione che le immagini di quel che è stato prendono forma. Per affiorare ogni volta che il ritmo dell’esistenza incontra il ritmo della memoria. Ogni volta che un passaggio d’ala inatteso o l’orma di un pensiero o la linea di un oggetto o il suono di una parola chiamano verso l’apparire. Il dialogo tra l’oblio e la memoria è il dialogo tra l’ombra e la luce, tra il nascosto e il visibile, tra il silenzio e la forma. L’oblio è il fiume sotterraneo che quando sale alla superficie della lingua sgorga come memoria.
In: “Trattato della lontananza” di Antonio Prete
In: “Trattato della lontananza” di Antonio Prete
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