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Giacomo Balla |
Questo è dunque il mondo nuovo, la strada che porta fuori dall'estetismo: la percezione profonda, religiosa, che tutto è in connessione con tutto. La sensazione di non poter fare nulla senza suscitare dovunque mille risonanze, che per la maggior parte non conosco e non sono in grado di conoscere; la sensazione che allo stesso modo ciascuna delle mie azioni - lo sappia o non lo sappia - è la conseguenza di migliaia e migliaia di onde, che si sono incontrate in me e che da me sono ripartite verso l'altro. Che veramente tutto avviene in me, ma che in me avviene il Tutto; che i miei destini sono potenze ignote, ma che i miei attimi fuggenti possono essere per me destini imperscrutabili dell'Imperscrutabile. È la casualità che diventa necessità; i casi accidentali, momentanei, le non ripetizioni, vengono innalzati a legge universale con tanta energia che cessano di essere casi accidentali e momentanei. La metafisica dell'impressionismo. Dal punto di vista di colui che è toccato dalle onde tutto è casualità: da che onde è toccato, quando e dove; perché tutto ciò non può avere alcun riferimento con l'intimo, vero corso della sua vita. Ogni singola onda è un gioco del caso: soltanto così si giustifica l'asserzione che tutta la vita è un gioco di onde casuali. E se tutto è caso, allora nulla è casuale, non c'è più casualità, poiché tutto ha un senso soltanto nella misura in cui coesiste con una norma immanente e la elimina soltanto negli accidenti concreti.
Da:” L'anima e le forme”,di Gyorgy Lukacs
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