Da Loria Norman |
C'è la tragedia del forte e quella del debole, [...]. Ce n'è forse un'altra, più tortuosa, quella di chi fa i conti a fondo con la propria radicale debolezza, con la propria inadeguatezza alla vita e alla Storia, combattendo per trasformare l'impotenza in dignità; tragedia del silenzio, dell'oblio, di chi - dopo aver vissuto un momento forte - è costretto, da altri o da se stesso, a cancellarlo e a cancellare la sua stessa persona, smorzandola in uno spento grigiore, che diviene un rifugio.
Da:” Microcosmi – Collina - Garzanti – 1997- ”, di Claudio Magris
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