Vincent Van Gogh |
L’individuo non può dominare il mormorio della vita, perché si sente solo un’eco di quel brusio. Il suo pensiero non è un atto sovrano della sua persona, ma una reazione che gli sembra accidentale e impersonale, un vapore di nebbia che s’alza dal fiume della vita e si perde nell’aria o nelle lontananze del fiordo. I pensieri sono stormi di uccelli che non sembrano appartenere né obbedire all’individuo, come accade pure a Zeno, l’eroe sveviano che, nella Coscienza, vede il proprio pensiero, staccato da lui, alzarsi e abbassarsi al pari di un battito vitale.
Da: "Itaca e oltre" di Claudio Magris
Da: "Itaca e oltre" di Claudio Magris
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