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Frederic Leighton |
Nel profondo, la mia conoscenza di me stesso è oscura, interiore, inespressa, segreta come una complicità. Dal punto di vista più impersonale, è gelida, tanto quanto le teorie che posso elaborare sui numeri: mi valgo di quel po’ d’intelligenza che ho per esaminare più dall’alto, da lontano, la mia vita, che, in tal modo, diventa la vita di un altro. Ma questi due procedimenti della conoscenza di sé sono difficili, ed esigono, l’uno che ci si cali entro se stessi, l’altro che ci si ponga all’esterno.
Da: "Memorie di Adriano" di Marguerite Yourcenar
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