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Federico Barocci |
[...] e così spogliarsi appieno per un certo tempo della propria personalità per rimanere alcun tempo qual puro soggetto conoscente, chiaro occhio del mondo. E ciò non per pochi istanti; ma così durevolmente e con tanta conscienza, quanto è necessario per riprodurre con meditata arte il conosciuto, e «ciò che fluttua in ondeggiante apparizione fissare in durevoli pensieri».
In: “ Il mondo come volontà e rappresentazione (Libro terzo il mondo come rappresentazione )”, di Arthur Schopenhauer
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