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Affresco Romano |
Come la fiamma non la si può schiacciare (infatti si propaga intorno all'oggetto che la comprime), come l'aria non viene ferita da colpi o sferzate e nemmeno si scinde, ma si riversa intorno al corpo che ne ha preso il posto; così l'anima, formata di particelle sottilissime, non può essere presa o uccisa dentro il corpo, ma, grazie alla sua sottigliezza, erompe attraverso ciò che la comprime. Come il fulmine, anche se ha colpito e illuminato un ampio spazio, si ritira attraverso una piccola apertura, così l'anima, più sottile ancora del fuoco, può fuggire attraverso ogni corpo. Sorge, perciò il problema della sua immortalità. Tieni questo per certo: se sopravvive al corpo, non può essere annientata in nessun modo: l'immortalità non ammette eccezioni e, d'altra parte, nulla può nuocere a ciò che è eterno.
In: "Lettere a Lucilio libro sesto", di Lucio Anneo Seneca
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