sabato 11 aprile 2020

Albert Camus: la chiamavano la Casa davanti al Mondo...

Cottage del pescatore a Varengeville di Claude Monet
... la chiamavano la Casa davanti al Mondo. Si apriva tutta sul paesaggio, era come una navicella sospesa nel cielo splendente sopra la danza colorata del mondo. Dalla baia perfettamente curva, proprio sotto, una specie di slancio coinvolgeva le erbe e il sole, e portava i pini e i cipressi, gli olivi polverosi e gli eucalipti fino ai piedi della casa. In mezzo a questa offerta fiorivano, secondo le stagioni, bianche rose canine e mimose, oppure quel caprifoglio che nelle sere d'estate faceva salire il suo profumo dai muri della casa. Biancheria stesa e tetti rossi, sorrisi del mare sotto il cielo steso senza una piega, da un capo ali' altro dell'orizzonte, la Casa davanti al Mondo puntava le sue larghe finestre su questa festa di colori e di luci. Ma in lontananza una linea di alte montagne viola si congiungeva alla baia con il suo estremo pendio e conteneva questa ebbrezza entro il suo lontano profilo. Perciò nessuno si lamentava della strada scoscesa e della
fatica.
Ogni giorno ci si doveva conquistare la propria gioia.

Da: "La morte felice (Parte seconda -Cap.III- Pag. 80)", di Albert Camus

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