giovedì 31 dicembre 2015

Antonio Gramsci: Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno...

Shoda Koho
[...] Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore. Nessun travettismo spirituale. Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse. [...]

Antonio Gramsci, frammento da l’Avanti del 1° Gennaio 1916

Rainer Maria Rilke: Cristo ha senz' altro desiderato indicare....


Giovanni Bellini, la pietà
Cristo ha senz' altro desiderato indicare. Ma gli uomini quaggiù hanno fatto come i cani, che non capiscono un dito indicatore e pensano di dover avventarsi alla mano. Invece di partire dall'incrocio di vie su cui alto venne drizzato il segnavia la notte del sacrificio, invece di proseguire su quella via, la cristianità ci si e insediata e afferma di abitare in Cristo (anche se in lui non c'era affatto spazio, neanche per sua madre, ne per Maria Maddalena, come e sempre in chi addita, che e un gesto e non una dimora). E per questa neppure abitano in Cristo i tetragoni del cuore, che lo vogliono riproporre ad ogni istante e passano la vita a raddrizzare croci sbilenche o tutte scompigliate dal vento. Hanno sulla coscienza quest'ingorgo, questo assieparsi esitante in un luogo sovraffollato; loro e la colpa se la migrazione non prosegue nel senso dei bracci della croce.

In “La lettera del giovane lavoratore” di Rainer Maria Rilke

mercoledì 30 dicembre 2015

Fernando Pessoa: Ciascuno di noi è un’intera società, tutto un quartiere di Dio.....

La città ideale, attribuita a Piero Della Francesca
Ciascuno di noi è un’intera società, tutto un quartiere di Dio; sarebbe bene almeno rendere elegante e distinta la vita di questo quartiere, sarebbe bene che nelle feste delle nostre sensazioni vi sia raffinatezza e riserbo, e ai banchetti dei nostri pensieri sfarzo sobrio e cortesia. Intorno a noi le altre anime potranno innalzare i loro quartieri sporchi e poveri; segnaliamo nitidamente dove il nostro termina e comincia, in modo che dalla facciata dei nostri sentimenti fino alle alcove della nostra timidezza tutto sia nobile e sereno, scolpito nell’eleganza o nell’esibizione in sordina.

Da “Il libro dell'inquietudine” di Fernando Pessoa

Pavel Aleksandrovič Florenskij: Nello spazio ampio della mia anima non vi sono leggi.....


Alphonse Osbert
Nello spazio ampio della mia anima non vi sono leggi. Io non voglio la legalità, non riesco ad apprezzarla, perché so di essere un brigante. Infatti non dovrei essere qui, seduto nel mio studio, ma dovrei andare a briglia sciolta nel cuore della notte, dovrei galoppare senza meta e gareggiare con il vento su un cavallo del Karabach. Non mi turba nessun ostacolo costruito da mani di uomo: lo brucio, lo spacco, diventando di nuovo libero, lasciandomi portare dal soffio del vento. Così farò qui sulla terra. Non desidero impadronirmi dell'Azzurro-celeste, ma lo voglio attuare in me. E desidero non dimenticare mai che esso, regno di pace eterna, regno sereno senza tempeste, che è sopra di me, è riversato in me come un olio santo. Perciò devoto all'Azzurro, e solo ad esso".

Di Pavel Aleksandrovič Florenskij

martedì 29 dicembre 2015

Robert Walser: Gli abeti si ergevano come colonne.....

Ivan Ivanovič Šiškin
Gli abeti si ergevano come colonne, neppure una foglia si muoveva nella grande, serena foresta: sembrava solo echeggiarvi e risonarvi un concerto di voci inudibili, aggirarvisi una schiera di evanescenti figure. Suoni di un mondo primordiale giungevano, provenienti chissà da dove, al mio orecchio.

Tratto da: "la passeggiata", di Robert Walser

Robert Walser: o, sussurrante bosco......

Gustav Klimt Bosco di betulle
O, sussurrante bosco, come ti sollevasti gradevole nella notte che non riuscii a disturbare nella sua tranquillità con i miei passi. Chiesi ai sentieri, che calpestavo con un’andatura da lanzichenecco e con grande preoccupazione, se mi percepissero come sconveniente. Intorno c’erano esseri che riconobbi quali figure umane, una casa, cui il mio saluto doveva essere benvenuto. Caffè giallo-oro cominciarono ad agire nel mio pensiero, la mia andatura era sazia di pensieri, cosa che meglio di tutti comprenderanno coloro ai quali ciò è incomprensibile.


Frammento tratto da Microgrammi di Robert Walser (Ottobre 1927, n. 409).

lunedì 28 dicembre 2015

Gyorgy Lukacs: Ogni destino sembra assomigliarsi...


Gioia di vivere di Henri Matisse
Ogni destino sembra assomigliarsi, poiché gli uomini sono avari di parole e i loro gesti esistenziali sono così profondamente somiglianti. Ma basta indietreggiare pochi passi - non nella direzione dello sfondo, ma in quella opposta - perché d'improvviso cessi la monotonia della vita. Allora si scopre che ogni uomo e ogni evento sono solo una parte di quella sinfonia che, forse involontariamente ma certo implicitamente, scaturisce dalla totalità degli uomini e degli eventi, come se l'individualità fosse soltanto una ballata o un frammento di ballata, un elemento di quella materia che un giorno formerà l'epos, il grande epos...

di Gyorgy Lukacs tratto da: "L'anima e le forme"