domenica 24 settembre 2023

Albert Camus: Se non si crede a nulla, infatti, se nulla ha senso...

Rurik Dmitrienko
Se non si crede a nulla, infatti, se nulla ha senso e non possiamo affermare alcun valore, allora tutto è permesso e nulla ha importanza. Allora non c’è né bene né male…

In: “ - Conferenze e discorsi (1937-1958) - La crisi dell’uomo 1946 – II – Traduzione di Yasmina Mélaouah- Giunti Editore S.p.A. (Bompiani) - Edizione digitale: settembre 2020 – “, di Albert Camus

sabato 23 settembre 2023

Pier Paolo Pasolini: Chi ha manipolato e radicalmente (antropologicamente) mutato le grandi masse contadine e operaie italiane è un nuovo potere che mi è difficile definire...

Da Pinterest
Chi ha manipolato e radicalmente (antropologicamente) mutato le grandi masse contadine e operaie italiane è un nuovo potere che mi è difficile definire: ma di cui sono certo che è il più violento e totalitario che ci sia mai stato: esso cambia la natura della gente, entra nel più profondo delle coscienze. Dunque, sotto le scelte coscienti, c'è una scelta coatta, «ormai comune a tutti gli italiani»: la quale ultima non può che deformare le prime.

Da: “Scritti corsari - 11 luglio 1974. Ampliamento del «bozzetto» sulla rivoluzione antropologica in Italia - (Sul «Mondo», intervista a cura di Guido Vergani) - maggio 1975 – Garzanti - “, di Pier Paolo Pasolini

Antonio Gramsci: Se la classe dominante ha perduto il consenso...

Da Pinterest
Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioè non è più «dirigente», ma unicamente «dominante», detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono staccate dalle ideologie tradizionali, non credono più a ciò in cui prima credevano ecc. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati.

In: “Quaderni dal carcere - Quaderno 3 (XX) 1930 ⟨Miscellanea⟩ - § ⟨34⟩. Passato e presente. - Giulio Einaudi editore s.p.a. - Edizione digitale 2014 - ”, di Antonio Gramsci

domenica 17 settembre 2023

Luigi Pirandello: Era proprio la mia quell’immagine intravista in un lampo?

René Magritte
«Era proprio la mia quell’immagine intravista in un lampo? Sono proprio così, io, di fuori, quando – vivendo – non mi penso? Dunque per gli altri sono quell’estraneo sorpreso nello specchio: quello, e non già io quale mi conosco: quell’uno lì che io stesso in prima, scorgendolo, non ho riconosciuto. Sono quell’estraneo che non posso veder vivere se non così, in un attimo impensato. Un estraneo che possono vedere e conoscere solamente gli altri, e io no».

E mi fissai d’allora in poi in questo proposito disperato: d’andare inseguendo quell’estraneo ch’era in me e che mi sfuggiva; che non potevo fermare davanti a uno specchio perché subito diventava me quale io mi conoscevo; quell’uno che viveva per gli altri e che io non potevo conoscere; che gli altri vedevano vivere e io no. Lo volevo vedere e conoscere anch’io così come gli altri lo vedevano e conoscevano.

Da: "Uno, nessuno e centomila – Libro primo - IV Com’io volevo esser solo - Giunti Editore S.p.A. - 2015 - " di Luigi Pirandello

Joë Bousquet: Gli oggetti erano fatti per colmare l’abisso che mi separava dal cuore...

John William Godward
C’è dunque una tenerezza da assaporare fuori di sé, tutta una gioia senza sponde da abitare tra il risveglio della coscienza e la sua afflizione di riconoscermi.

“Gli oggetti erano fatti per colmare l’abisso che mi separava dal cuore. Tutto quanto mi era davanti si rischiarava del mio sguardo e lo vedevo elevarsi sullo stesso raggio come per scoprirmi in fondo ai miei occhi.”

In: “Tradotto dal silenzio - Il Passatore si è Addormentato - A cura di Adriano Marchetti - Mimesis Edizioni - 2021 – “, di Joë Bousquet

sabato 16 settembre 2023

Gabriele D’Annunzio: Ed egli le parlava quasi all’orecchio...

Da Pinterest
Ed egli le parlava quasi all’orecchio, nel silenzio della stanza, mettendole sul collo un soffio caldo, con pause più dolci delle parole.

Da: “ Il piacere – 2010 - Giulio Einaudi editore s.p.a. – “, di Gabriele D’Annunzio

venerdì 15 settembre 2023

Etty Hillesum: A volte trovo la parola «Dio» così primitiva...

Etty Hillesum
A volte trovo la parola «Dio» così primitiva: è solo una metafora dopo tutto, un avvicinamento alla nostra più grande e continua avventura interiore; sono sicura di non aver neppure bisogno della parola «Dio», che a volte si presenta come un suono primitivo, primordiale. Una costruzione di sostegno.

In:” Diario 1941-1942 (QUADERNO IX - 22 giugno [1942], lunedì sera, le nove)- Traduzione di Chiara Passanti e Tina Montone; Ada Vigliani ha tradotto i brani in tedesco - Adelphi eBook - Edizione digitale 2015 - “, di Etty Hillesum