domenica 3 settembre 2023

Cesare Pavese: Tu muovi il capo come intorno accadesse un prodigio d’aria e il prodigio sei tu...

Sophie Gengembre Anderson

C’è un giardino chiaro, fra mura basse,
di erba secca e di luce, che cuoce adagio
la sua terra. È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell’erba. Tocchi i capelli
e ne scuoti il ricordo.

Ho veduto cadere
molti frutti, dolci, su un’erba che so,
con un tonfo. Cosí trasalisci tu pure
al sussulto del sangue. Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d’aria
e il prodigio sei tu. C’è un sapore uguale
nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.

Ascolti.
Le parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro
che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore
con un tonfo, e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.

In: “ Lavorare stanca (Collezione di poesia) - Estate [3-10 settembre 1940] - Giulio Einaudi editore edizione digitale 2001 –“ , di Cesare Pavese

 


 

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