domenica 2 giugno 2019

Alexander Langer: occorre sviluppare una complessa arte della convivenza.

Pedro Luis Raota
La diversità, l’ignoto, l’estraneo complica la vita, può fare paura, può diventare oggetto di diffidenza e di odio, può suscitare competizione sino all’estremo del «mors tua, vita mea». La stessa esperienza di chi da una valle si sposa in un’altra valle della stessa regione, e deve quindi adattarsi e richiede a sua volta rispetto e adattamento, lo dimostra. [...]
Per la prima volta nella storia si può – forse – scegliere consapevolmente di affrontare e risolvere in modo pacifico spostamenti così numerosi di persone, comunità, popoli, anche se alla loro origine sta di solito la violenza (miseria, sfruttamento, degrado ambientale, guerra, persecuzioni...). Ma non bastano retorica e volontarismo dichiarato: se si vuole veramente costruire la compresenza tra diversi sullo stesso territorio, occorre sviluppare una complessa arte della convivenza.

Da: “Il viaggiatore leggero - Scritti 1961-1995 (Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica-1994)”, di Alexander Langer

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